Le nuove volumetrie previste nel piano di lottizzazione hanno finalità sia tipologica-costruttiva ma anche culturale e il progetto si propone di creare una transizione tra area urbana e sub-urbana, tra città e territorio.
La proposta progettuale propone un intervento con un numero di componenti che collaborano alla realizzazione di un organismo complesso, in esso è possibile ritrovare oltre che la rifondazione dell’agricoltura anche la riconoscibilità del luogo e del senso di accoglienza a servizio dello stesso. In questo luogo è possibile fare avvenire il cambio fondamentale del rapporto insediamento-uomo e territorio occupato. Montecastrilli è composta da tanti pezzi di organismo distinti, la prassi urbanistica in atto ha prodotto pezzi e non insiemi, questo progetto si propone come somma di insiemi definiti. Lo schema progettuale proposto è basato sull’elevazione del numero di componenti della complessità insediativi. E’ stata ricercata una soluzione che mantenesse le realtà consolidate esistenti, quali la viabilità e il bosco, creando un insediamento che avrà come corrispondente organico la possibilità di: 1) creare la scala di una agricoltura con il piccolo orto familiare, 2) avere dei micro spazi di aggregazione sociale tradotti nella Piazza e nel verde diffuso.
L’organizzazione planimetrica scaturisce dalla morfologia del luogo, gli ambiti d’intervento non sono un’astrazione planimetrica ma una conseguenza dell’uso del territorio attraverso tipologie edilizie che usano l’acclività quale aggettivazione dei singoli interventi nel pieno rispetto del territorio.